L’endoscopia e’ quella metodica con la quale, per mezzo di strumenti ottici, si puo’ visualizzare l’interno degli organi cavi ed effettuare alcune procedure terapeutiche.
L’endoscopia digestiva e’ quella che si effettua all’interno dei segmenti anatomici che vanno dalla bocca all’ano.
Per eseguire l’indagine endoscopica bisogna insufflare all’interno degli organi dell’aria in quanto questi ultimi sono delle cavità virtuali non dilatate e  questo succede al passaggio di liquidi cibo e gas.
Altre endoscopie prendono il nome dal tratto anatomico esplorato, es. broncoscopia utilizzata dai pneumologi per studiare i bronchi. Endoscopia deriva dal greco endo che vuol dire dentro e scopèomai che tradotto vuol dire guardare, quindi guardare dentro.
Di uso comune l’endoscopia si distingue in esofagogastroduodenoscopia e pancolonscopia.
La prima studia dalla bocca alla seconda porzione duodenale, la seconda tutto il colon dall’ano alla valvola ileo-cecale e se richiesto anche l’ultima ansa dell’ileo.
Sala endoscopica: è un ambiente strutturalmente simile alla sala operatoria nel cui interno devono essere presenti oltre i vari arredi standard tutte le attrezzature per una eventuale rianimazione del paziente ed in presenza dell’anestesista rianimatore. Una zona deve essere dedicata alla sterilizzazione dello strumentario.
L’esofagogastroduodenoscopia: e’ una metodica invasiva che si esegue con un videoendoscopio flessibile di ultima generazione diametro di 8 mm. ,capace di muoversi comandato dall’operatore a 360 gradi potendo fotografare e tramite un canale interno poter eseguire biopsie mirate per un eventuale esame istologico. Si può’ eseguire dopo un digiuno di circa nove ore , in sedazione superficiale o senza alcuna premedicazione, secondo le richieste del paziente.
Quest’ultimo deve essere monitorizzato e con una vena periferica incannulata. L’esame viene eseguito in sala endoscopica.
Pancolonscopia: deriva dal greco pan che vuol dire tutto e colon che e’ l’intestino, quindi tutto il colon.
E’ l’endoscopia che studia il tratto intestinale dall’ano al cieco. Questo esame e’ molto importante per la prevenzione del tumore del retto-colon in quanto un polipo preso nella sua fase di adenoma ed asportato, sempre per via endoscopica, interrompe la degenerazione ad adenocarcinoma ( tumore maligno).
Ad un parente di I e II grado di un soggetto che ha avuto un carcinoma del colon è consigliabile una colonscopia di base. Ad un soggetto che per qual si voglia motivo abbia avuto un episodio di rettorragia e’ utile effettuare una pancolonscopia.
L’esame colonscopico deve essere effettuato fino al cieco e con una buona preparazione intestinale altrimenti si rischia di non visualizzare il colon e quindi di non vedere eventuali patologie. Per questo motivo si raccomanda una scrupolosa pulizia intestinale. Un esame che non arriva al cieco  puo’ non essere  utile ai fini di una diagnosi  in quanto nel tratto non esplorato si possono trovare lesioni che manifestano la stessa sintomatologia per cui il paziente ha eseguito l’esame.
A questo punto se ci sono problemi tecnici, mancata toilette intestinale o mancanza di esperienza dell’operatore è consigliabile completare l’esame con l’alternativa radiologica.

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